Mercato autocarri: a gennaio 2023 crescita in doppia cifra

ANFIA ribadisce la richiesta di un piano pluriennale di incentivi al rinnovo del parco veicoli nonché una riforma dell'attuale Ecobonus per i veicoli commerciali.

Mercato autocarri: a gennaio 2023 crescita in doppia cifra

In apertura del 2023 registrano una crescita a doppia cifra sia il mercato degli autocarri, che conferma il trend positivo iniziato ad agosto, sia quello dei veicoli trainati, dopo la flessione a due cifre di dicembre 2022. Anche gli autobus, infine, chiudono il mese con un significativo rialzo a doppia cifra.

Analizzando nel dettaglio il mercato di gennaio 2023, nel mese sono stati rilasciati 2.569 libretti di circolazione di nuovi autocarri (+16,5% rispetto a gennaio 2022) e 1.383 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti, ovvero con ptt superiore a 3.500 kg (+12,3%), suddivisi in 88 rimorchi (-7,4%) e 1.295 semirimorchi (+13,9%).
Per gli autocarri, a gennaio 2023 tre su quattro aree geografiche registrano un segno positivo: +27,6% il Nord-Ovest, +21,7% il Centro e +19,9% l’area Sud e Isole. In lieve calo, invece, le immatricolazioni del Nord-Est (-0,5%).

Per classi di peso, i veicoli sopra le 3,5 e fino a 5 tonnellate registrano la crescita più significativa (+225%), seguiti dai veicoli sopra le 12 e sotto le 16 tonnellate (+74,1%), dai veicoli sopra le 5 e fino a 6 tonnellate (+44,4%), dal segmento sopra le 6 e fino a 8 tonnellate (+22,3%) e dai veicoli pesanti da 16 tonnellate in su (+16,4%). Registrano, invece, una variazione negativa i veicoli sopra le 8 e fino a 11,5 tonnellate (-35,9%) e il segmento da 11,5 e fino a 12 t (-14,5%).

Sempre a gennaio 2023, gli autocarri rigidi risultano in rialzo del 17,1%, mentre i trattori stradali chiudono a +16,1%. Nello stesso periodo, con un’inversione di tendenza, crescono i veicoli da cantiere (+15,6%) e mantengono una variazione positiva i veicoli stradali (+16,6%).
Analizzando il mercato per alimentazione, a gennaio 2023 la quota di mercato dei veicoli alimentati a gas risulta dell’1,8% (era del 3,2% a gennaio 2022), per un totale di 45 unità, mentre gli autocarri elettrici e ibridi gasolio/elettrico rappresentano appena lo 0,2% del totale (era lo 0% a gennaio 2022).

In riferimento ai veicoli trainati, nel primo mese del 2023, risultano in crescita a doppia cifra le regioni del Nord-Ovest (+54,3%) e del Nord-Est (+21,7%), mentre risultano in flessione il Centro (-16,4%) e l’area del Sud e Isole (-3%).

Le marche estere totalizzano 787 libretti di circolazione a gennaio 2023 (+9,6%); variazione positiva anche per le marche nazionali (+16%), con 596 libretti.

“I dati di mercato registrati a gennaio mostrano un andamento positivo sia per il segmento dei pesanti, in coerenza con le rilevazioni dei mesi precedenti, che per quello dei medi, caratterizzato invece da una perdurante contrazione nella seconda metà dell’anno passato – commenta Luca Sra, Delegato ANFIA per il trasporto merci. Tuttavia, sul settore continuano a pesare le forti criticità dovute all’attuale livello di inflazione e alla carenza di materie prime e semilavorati. A fronte di ciò – e in considerazione degli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione proposti dalla Commissione europea per il comparto – si rinnova l’auspicio che si avvii la strutturazione di un piano pluriennale di incentivi al rinnovo del parco circolante con mezzi a basse e zero emissioni per cui siano previsti stanziamenti coerenti con quelli effettuati da altri Stati dell’Unione europea. Allo stesso modo, si ritiene fondamentale procedere a una riforma in senso maggiormente inclusivo degli incentivi già esistenti rivolti al comparto dei veicoli commerciali leggeri e medi, il cosiddetto Ecobonus, affinché sia riconosciuto il contributo di tutte le tecnologie alla riduzione delle emissioni di Co2.

In ultimo si esprime apprezzamento per l’approvazione da parte del Senato di una proroga sui termini di consegna dei beni strumentali ordinati nel 2022 che godono di credito d’imposta, come da tempo richiesto da tutte le associazioni di settore. Tuttavia, la limitazione di tale beneficio ai soli beni per i quali era stato precedentemente versato un anticipo riduce sensibilmente l’impatto della misura. Si auspica quindi che possa seguire prossimamente un intervento estensivo della proroga alla totalità dei beni ordinati, nonché un più generale rinnovo dell’efficacia dei crediti d’imposta anche per gli investimenti realizzati nel 2023”.

 

 

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